Energia
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ROTTA DI CAMBIAMENTO
Esiste un criterio per giudicare se un impianto che produce energia è conveniente o meno basato non sul rapporto di monetizzazione spesa/ricavo, il quale è condizionato da tutta una serie di distorsioni legate al sistema struttura/sovrastruttura capitalista. Alcuni aspetti sono legati all’intervento dello Stato sul mercato energetico: un esempio è quello dei cosiddetti Cip6, attraverso i quali lo Stato dirotta denaro pubblico verso particolari tipi di impianti energetici; in questo modo tali impianti vengono resi artificiosamente competitivi, anche se la loro efficienza energetica può essere addirittura negativa. Un altro esempio è quello per cui le imprese capitaliste, pubbliche e private, sono abituate a non considerare nei costi di produzione di una certa tipologia energetica quelli legati ad alcune fasi della filiera. Ovviamente si tratta di quei settori della filiera economicamente in perdita che generalmente sono legate a tutte quelle misure che dovrebbero essere prese in tema di difesa ambientale. Questo è permesso al Capitale prevalentemente perché questi costi vengono di solito pagati da altri, finiscono cioè per essere scaricati sulla fiscalità generale degli stati e pesare quindi sulla collettività intera (continua a leggere)[/vc_column_text][vc_masonry_grid post_type=”post” max_items=”all” style=”load-more” gap=”15″ btn_color=”juicy-pink” btn_size=”sm” arrows_design=”none” arrows_position=”inside” arrows_color=”blue” paging_design=”radio_dots” paging_color=”grey” loop=”” autoplay=”-1″ grid_id=”vc_gid:1501683418393-ec08a2cb-d6e4-6″ taxonomies=”170″][vc_wp_text]Altri documenti sul sito originario
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